giovedì 27 settembre 2012

Settembre, tempo di osare



Ultimi scampoli d'estate. Si ammainano gli ombrelloni sulle spiagge, mentre in montagna si vanno diradando gli escursionisti sui sentieri. Settembre, andiamo: è tempo di rientrare. Per milioni di italiani le ferie 2002 entrano nell'album dei ricordi. Si torna ai ritmi consueti, i più con la pelle abbronzata e il fisico ritemprato. Con quali sentimenti nel cuore?

C'è chi - orfano di giornate in cui ha dato sfogo a sogni e passioni con l'unico obiettivo di trasgredire le regole della "vita normale" - vive il controesodo come l'inabissarsi in un tunnel grigio dal quale riemergerà solo tra una dozzina di mesi, quando di nuovo prenderà il volo per evadere dal "logorio della vita moderna".

Ci sono coloro i quali considerano il lavoro la vita: per costoro la vacanza non è altro che una parentesi nel ritmo ordinario, necessaria per ricaricare il turbo e rituffarsi nell'arena di tutti i giorni.

Preferiamo pensare che i nostri lettori siano tra quanti durante le ferie hanno sperimentato la dolcezza dell'ozio consapevole, la gioia del tempo vissuto come regalo, un'occasione propizia per godersi, in pace, senza l'assedio dell'orologio, tante cose che durante l'anno abitualmente ci sono negate: siano esse la passeggiata romantica lungo il mare, la partita a pallone con gli amici, un'allegra tavolata o una silenziosa contemplazione delle stelle nella notte d'agosto. Ebbene: per quanti hanno assaporato di nuovo la bellezza e l'autenticità delle relazioni (con se stessi, con Dio, con la fidanzata, il marito, gli amici, la natura.), la sfida sta nel non archiviare tutto come se fosse un'eccezione alla regola. Le cose che contano non sono optional di cui ci si possa privare a cuor leggero. E se in vacanza ci siamo accorti di quanti momenti belli, di quante cose nobili abitualmente ci priviamo sapendo che sono tali, beh. forse è tempo di far marcia indietro.

Ha scritto Abraham Joshua Heschel in un libro ("Il sabato") che è un classico sul tempo: "La gente conosce il tempo dal punto di vista professionale, ma non lo conosce intimamente. Dobbiamo decidere se accogliere un giorno come una sposa o come un servo; come una regina o come una strega".

Sappiamo tutti che quando l'orologio sociale ricomincia a scandire i suoi colpi il pericolo è di trattare il tempo come "servo", in chiave esclusivamente utilitaristica. Così come siamo perfettamente consci che quando l'agenda torna a riempirsi di appuntamenti, gli spazi del gratuito tendono a restringersi, lo stress rifà irrimediabilmente capolino e tutto diventa più complicato.

Maestro in umanità, Giovanni Paolo II, domenica scorsa all'Angelus ha mostrato di ben conoscere le insidie del momento: "Il ritorno alla vita ordinaria non è sempre facile, anzi, può talvolta comportare alcune difficoltà di riadattamento agli impegni quotidiani. È però nella "ferialità" che siamo chiamati a conseguire la maturità della vita spirituale che consiste proprio "nel vivere in modo straordinario le cose ordinarie".

L'invito è a osare: se in vacanza ci è stata data la possibilità - almeno per qualche ora - di assaporare la "dimensione contemplativa della vita", è questo il momento di provare a travasarla nel quotidiano. 

Operazione ardua, inutile nasconderlo. Ma guai a non provarci.

Gerolamo Fazzini

mercoledì 26 settembre 2012

Con un indifferente battito di ciglia



Gli occhi, hanno un loro alfabeto.
Parlano a distanza e
scrivono pagine d'amore ma
sanno anche ferire
con un indifferente battito di ciglia.

Paola Felice

domenica 23 settembre 2012

Luce e Oscurità


Amo l'oscurità
perchè in essa
non vedo quanto triste sia questo mondo,
ma amo di più la luce
perchè mi fa capire
che non tutto è perduto.

Ramylie Douglas

giovedì 20 settembre 2012

Finalmente tu



Ti ho cercato tanto, ti ho voluto tanto,
tormentando me e gli altri per sapere di te,
ho provato a dimenticarti,
ma il tuo ricordo ha continuato a bussare sempre al mio cuore,
ora sei qui, di nuovo qui nella mia vita,
una vita di certo diversa da come era prima,
il cuore e la ragione sono scesi in battaglia,
per una volta è il cuore a trafiggere,
e non ad essere trafitto,
il cuore abbatte la ragione,
ed io mi abbandono a te.

Rosella Ardesia

lunedì 17 settembre 2012

I versi del capitano



Addio, ma con me sarai, verrai dentro una goccia di sangue che circolerà nelle mie vene, o fuori, bacio che mi brucia il volto o cinturone di fuoco nella mia cintola.
Dolce mia, accogli il grande amore che uscì dalla mia vita e che in te non trovava territorio come l'esploratore sperduto nell'isola del pane e del miele.
Io ti trovai dopo la tormenta, la pioggia lavò l'aria e nell'acqua i tuoi dolci piedi brillarono come pesci.
Adorata, vado alle mie battaglie.
Graffierò la terra per farti una grotta e lì il tuo Capitano t'attenderà con fiori nel letto.
Non pensar più mai dolcezza, al tormento che passò tra di noi come un fulmine di fosforo lasciandoci forse la sua bruciatura.
Venne anche la pace, perché torno a lottare alla mia terra, e poiché ho il cuore completo con la parte di sangue che mi desti per sempre, e poiché reco le mani piene del tuo essere nudo, guardami, guardami, guardami per il mare, che vado raggiante, guardami per la notte che navigo, e mare e notte sono gli occhi tuoi.
Non sono uscito da te quando m'allontano.
Ora ti racconterò:
La mia terra sarà tua, vado a conquistarla, non solo per darla a te, ma per tutti, per tutto il mio popolo.
Un giorno il ladro uscirà dalla sua torre e l'invasore sarà espulso.
Tutti i frutti della vita cresceranno nelle mie mani, prima abituati alla polvere da sparo.
E saprò accarezzare i nuovi fiori, perché tu m'insegnasti la tenerezza.
Dolce mia, adorata, verrai con me a lottare corpo a corpo perché nel mio cuore vivono i tuoi baci come bandiere rosse, e se cado, non solo mi coprirà la terra, ma questo grande amore che mi recasti e che visse circolando nel mio sangue.
Verrai con me, in quell'ora ti attendo, in quell'ora e in tutte le ore, in tutte le ore ti attendo.
E quando verrà la tristezza che odio a bussare alla tua porta, dille che io ti attendo e quando la solitudine vorrà che cambi l'anello in cui sta scritto il mio nome, di alla solitudine che parli con me, ché io dovetti andarmene perché sono un soldato, e che là dove sono, sotto la pioggia o sotto il fuoco, amor mio t'attendo, t'attendo nel deserto più duro e presso il limone fiorito: in ogni parte dove sia la vita, dove la primavera sta nascendo, amor mio t'attendo.
Quando ti diranno "quell'uomo non t'ama", ricorda che i miei piedi son soli in quella notte, e cercano i dolci e piccoli piedi che adoro.
Amore, quando ti diranno che t'ho dimenticata, e anche se sarò io a dirlo, quando io te lo dirò, non credermi:
chi e come potrebbe reciderti dal mio petto, e chi raccoglierebbe il mio sangue quando verso di te m'andassi dissanguando?
Ma neppure posso dimenticare il mio popolo, vado a lottare in ogni strada, dietro ogni pietra.
Anche il tuo amore m'aiuta:
è un fiore chiuso che ogni volta mi empie del suo aroma e che s'apre d'improvviso dentro di me come una grande stella.
Amore mio è notte.
L'acqua nera, il mondo addormentato mi circondano.
Poi verrà l'aurora, e nel frattempo io ti scrivo per dirti "Ti amo".
Per dirti Ti amo, cura, pulisci, innalza, difendi il nostro amore, anima mia.
Io te lo lascio come se lasciassi un pugno di terra con semi.
Dal nostro amore nasceranno vite.
Nel nostro amore berranno acqua.
Forse arriverà un giorno in cui un uomo e una donna, uguali a noi, toccheranno questo amore, e ancora avrà forza per bruciare le mani che lo toccheranno.
Chi fummo? Che importa?.
Toccheranno questo fuoco, e il fuoco, dolce mia, dirà il tuo semplice nome e il mio, il nome che tu sola sapesti, perché tu sola sulla terra sai chi sono, e perché nessuno mi conobbe come una, come una sola delle tue mani, perché nessuno seppe come, né quando, il mio cuore stette ardendo solamente i tuoi grandi occhi grigi lo seppero, la tua grande bocca, la tua pelle, i tuoi seni, il tuo ventre, le tue viscere e l'anima tua che io risvegliai perché restasse a cantare fino alla fine della vita.

Amore, t'attendo.
Addio, amore, t'attendo.
Amore, amore, t'attendo.
Così questa lettera termina senza nessuna tristezza:
sono fermi i miei piedi sulla terra, la mia mano scrive questa lettera lungo la strada, e in mezzo alla vita sarò sempre vicino all'amico, di fronte al nemico, col tuo nome sulle labbra, e un bacio che giammai s'allontanò dalla tua bocca.

Pablo Neruda

domenica 16 settembre 2012

Senza le opere la fede è morta


"Così anche la fede: se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta. Al contrario uno potrebbe dire:" Tu hai la fede e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede"."

Dalla lettera di San Giacomo apostolo - (2,17-18)

sabato 15 settembre 2012

Cose che catturano il tuo cuore



"Esistono molte cose nella vita che catturano lo sguardo ma solo poche catturano il tuo cuore: segui quelle."

Winston Churcill

venerdì 14 settembre 2012

Anello, bracciali e collana


Bikini azzurro, il mio preferito...
Peccato che dopo quatto anni il tessuto ormai si sia rovinato e consumato!

Mi sono trovata costretta, per decenza, a buttarlo via. Io detesto buttare via, in generale. Dall'altra parte non posso neanche accumulare e accumulare e accumulare.

È il riciclaggio che ti salva!...anche se non sembra dal risultato!

Bene, preso il costume, armata di forbicine, ho staccato tutte le perline e buttato nel bidone il costume.

Ecco il risultato!





Eh! Chi se lo aspettava che da un vecchio costume sarebbero potute venir fuori tante cosettine?:)

Sunwand

giovedì 13 settembre 2012

Fai che le cose siano in ordine


Fabio Galeazzo has designed the “Urban Cabin” in São Paulo, Brazil.

Ogni volta che vai via, fai che le cose siano in ordine.
Bacia chi ami, sistema casa e libera i cassetti dai segreti.
Se puoi lascia qualche poesia, che sia tua e non rubata.
E una lieve scia di profumo.
Quando te ne vai, potresti non tornare e
quel che resta deve poter bastare.

Paola Felice

mercoledì 12 settembre 2012

Il bacio è un dolce scherzo



"Il bacio è un dolce scherzo che la natura ha inventato per fermare i discorsi quando le parole diventano inutili."

Ingrid Bergman

martedì 11 settembre 2012

Due luci per ricordare


Ricordare 11 anni dopo.

...Non senza polemiche e non senza stranezze...

YouTube è pieno di questi video.

Sunwand

venerdì 7 settembre 2012

I sogni


René Magritte, "La battaglia delle Aragonne", 1959 

“I sogni non vogliono farvi dormire, al contrario, vi vogliono svegliare.”

René Magritte

mercoledì 5 settembre 2012

Risposta a "Sei cambiata un sacco..."



E così il post di ieri lo condivido su fb, nel diario di Chiara, un'amica di cui mi addolora vederle spesso fare scelte sbagliate con, conseguentemente, tristi e avvilenti risultati. Mi addolora perché per quella strada ci sono passata anch'io.

Risposta di Chiara:
Tu hai avuto una fortuna immensa che io non ho avuto!!Sei stata più forte di me, sempre! Hai imparato a trarre il meglio dalla tua situazione mentre io tutt'ora non ci riesco...so che hai sempre avuto ragione te, ormai quella più saggia delle due sei te,i ruoli si sono definitivamente invertiti ed è anche in questo che ti dico che per fortuna "sei cambiata un sacco"!!!
Sono felice di saperti felice e mi auguro che sia così x sempre ma vedi,ci sono persone che non hanno la stessa 'fortuna' e io ne sono il classico esempio!!magari in un domani ti dirò "ehi è successo così anche a me" ma fino ad allora potrò guardarti solo cm dietro ad un vetro:)
Sei bravissima cmq!!! Mi piace sempre tantissimo quello che scrivi e cm lo scrivi!!E sono davvero contenta per te**

A sua volta, la mia risposta:
Fortuna...tutto è partito dalla rassegnazione, veramente, e dalla consapevolezza che tutto partiva da me, che ero io la responsabile della mia felicità o infelicità, anche quando non ne capivo la ragione. Il mio consiglio è PRENDI IN MANO LA TUA VITA e fai scelte giuste e corrette...Quali? Come? In realtà, dentro te, il tuo cuore lo sa quali sono. Difficile sceglierle? È necessario e, fidati, ti ripagheranno...con gli interessi!!! Chi ti inganna, allo stesso tempo, sei te stessa (come accade a tutti): impara a non mentire a te stessa, impara a spazzare via la nebbia che offusca ciò che di buono e giusto tu sai e puoi fare...e rinascerai dal dolore e dalle ferite. Sii severa, anzi severissima, con te stessa. Questo è il mio consiglio. Sii essenziale. Non temere: per quanto tutto possa sembrare difficile e strano vai avanti. Diverse volte di sei bruciata, hai sbagliato, sei stata fregata? Scelte sbagliati, magari le più invitanti, le più facili da seguire? Errare humanum est, sed perseverare diabolicum.
Fidati!
Ti voglio bene. Tanto!

Sunwand

martedì 4 settembre 2012

"Sei cambiata un sacco..."


Da quando ho conosciuto Luca e da quando ho più fede, i miei comportamenti, le mie scelte, sono cambiate...e davvero tanto.
Negli anni della mia adolescenza non sono stata molto "morigerata": il mio desiderio di avere qualcuno accanto si faceva sempre più largo. Non volevo essere sola ma, così facendo, mi ritrovavo ad esserlo di più. Ci credevo sempre che, in fondo, ogni ragazzo potesse avere semi-serie intenzioni, che con me potesse cambiare e bla bla bla...le solite cose trite e ritrite, rimanendo inevitabilmente e ovviamente delusa.

Ho capito che sarei stata meno sola stando semplicemente con me stessa.

Per curare le ferite, mi sono servita spesso del dimenticatoio: ho esiliato da me ogni cosa che mi ripudiava, che mi disgustava.

Non sono più, grazie a Dio, quella di una volta!
Quello che tanti falsamente e non correttamente definiscono "divertirsi" è solo, in fondo, mentire a se stessi.

Ho passato un'intera estate, quella dopo la maturità, a piangere mentre pian piano capivo di avere dentro un senso di vuoto, vuoto che, stranamente (o forse no) per una diciannovenne, ho colmato con la fede.

Avevo detto "Basta cercare un'ipotetico lui". 
Scherzi di quello che alcuni chiamano "destino" e che io chiamo "disegno su di noi".
Un mese dopo ho rincontrato lui, il mio principe azzurro. Rincontrato perché qualche anno prima la nostra solo-amicizia non era finita molto bene…anzi. Eppure mi è bastato quello scambio di sguardi (e qualche altro incontro) per capire che non sarei stata più sola.

Sono cambiata e questo "Sei cambiata un sacco..." me l'ha detto una delle mie amiche più strette con cui ho condiviso i miei -teen: Chiara la mia vicina di banco. "Sei proprio cambiata, dal giorno alla notte..." mi ha detto una sera in palestra.

Quando la fede e l'amore cambiano la tua vita.

Sunwand

Risposta

lunedì 3 settembre 2012

Lettera ad una bambina che sta per nascere


Cosa hai sentito finora del mondo
attraverso l'acqua e la pelle tesa della pancia di mamma?
Cosa ti hanno detto le tue orecchie imperfette
delle nostre paure?
Riusciremo a volerti senza pretendere,
a guardarti senza riempire il tuo spazio
di parole, inviti, divieti?
Riusciremo ad accorgerci di te anche dai tuoi silenzi,
a rispettare la tua crescita
senza gravarla di sensi di colpa e di affanni?
Riusciremo a stringerti
senza che il nostro contatto sia richiesta spasmodica
o ricatto d'affetto?
Vorrei che i tuoi Natali non fossero colmi di doni
- segnali a volte sfacciati delle nostre assenze -
ma di attenzioni.
Vorrei che gli adulti che incontrerai
fossero capaci di autorevolezza,
fermi e coerenti: qualità dei più saggi.
La coerenza, mi piacerebbe per te.
E la consapevolezza che nel mondo in cui verrai
esistono oltre alle regole
le relazioni
e che le une non sono meno necessarie delle altre,
ma facce di una stessa luna presente.
Mi piacerebbe che qualcuno ti insegnasse a inseguire le emozioni
come gli aquiloni fanno con le brezze più impreviste e spudorate;
tutte, anche quelle che sanno di dolore.
Mi piacerebbe che ti dicessero che la vita comprende la morte.
Perché il dolore non è solo vuota perdita
ma affettività, acquisizione oltre che sottrazione.
La morte è un testimone che i migliori di noi lasciano ad altri
nella convinzione che se ne possano giovare:
così nasce il ricordo,
la memoria più bella che è storia della nostra stessa identità.
Mi piacerebbe che qualcuno ti insegnasse a stare da sola,
ti salverebbe la vita.
Non dovrai rincorrere la mediocrità per riempire vuoti,
né pietire uno sguardo o un'ora d'amore.
Impara a creare la vita dentro la tua vita e a riempirla di fantasia.
Adora la tua inquietudine finché avrai forze e sorrisi,
cerca di usarla per contaminare gli altri,
soprattutto i più pavidi e vulnerabili.
Dona loro il tuo vento intrepido,
ascolta il loro silenzio con curiosità,
rispetta anche la loro paura eccessiva.
Mi piacerebbe che la persona che più ti amerà
possa amare il tuo congedo
come un marinaio che vede la sua vecchia barca allontanarsi
e galleggiare sapiente lungo la linea dell'orizzonte.
E tu allora porterai quell'amore sempre con te,
nascosto nella tua tasca più intima.

Paolo Crepet, Non siamo capaci di ascoltarli

La dedico alla piccola Agata nata ieri!
Auguri neogenitori!;)

domenica 2 settembre 2012

...Illustrata attraverso le parole.

Torino, 15 febbraio 1927 – Gallarate, 31 agosto 2012

La Parola. Già, con la maiuscola.
La Parola come elemento attorno al quale ruota la vita, l'anima, la fede.
Perché è stata la Parola l'elemento attorno al quale si è mossa l'attività del Card. Carlo Maria Martini. Lui che le Parole le ha studiate e spiegate, lui che del portare la Parola ne ha fatto pressoché una missione e un compito, lui che lo studio della Bibbia l'ha fatto diventare tra i più capaci e competenti biblisti.

È proprio la liturgia della Parola di oggi che ci fa pensare alla ragione per la quale questo lavoro su di essa sia profondamente necessario:
-dal libro del Deuteronomio (4,2 e 4,6): "Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandi del Signore Dio vostro che io vi prescrivo.
Le osserverete dunque e le metterete in pratica perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente."
-dalla lettera di San Giacomo apostolo (1,21-22): "Accogliete con docilità la Parola che è stata piantata in voi e può portarvi alla salvezza. Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto, illudendo voi stessi."
-dal Vangelo di Marco (7,21-23):" Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza.
Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l'uomo."

La Parola. La Vera Parola, l'antidoto per "non lasciarsi contaminare da questo mondo"(Gc 1,27), per non farsi dominare da "intenzioni cattive".

"(…) che un giovane si senta interpellato diretta-mente da Dio, che impari cioè ad ascoltarlo. Non semplicemente che conosca la Scrittura o ascolti un bravo biblista, ma che si senta personalmente interpellato dalla Parola. Quando questo accade, facciamo un’esperienza indimenticabile; basta farla una volta perché si radica nella vita e continua ad attrarci verso la Scrittura. (…)
Allora non abbiamo più bisogno di altre raccomandazioni, di sussidi esterni perché la Parola ha colpito dentro. Allora la risposta di chi si sente interpellato diventa anche risposta vocazionale: Signore, che cosa vuoi da me?
Dunque, il nostro desiderio è di aiutare tutti i giovani a lasciarsi interpellare da Dio, a imparare ad ascoltarlo anche (non solo) a partire dalle pagine bibliche dove Dio parla oggi all’uomo nello Spirito, così da rispondergli. E allorché un giovane capisce che le Scritture parlano di lui e a lui, si inizia quel dialogo che non si fermerà più, di cui si sentirà sempre nel profondo del cuore una grande nostalgia.
La conoscenza di Gesù e del cristianesimo sarà solida, integrata, non appiccicata, e la persona diverrà essa stessa, in qualche modo, Parola di Dio per gli altri."
Card. Carlo Maria Martini
"Il parlare di Gesù accompagna il suo agire e lo interpreta: la signoria di Dio è dimostrata attraverso le opere e illustrata attraverso le parole."
Card. Carlo Maria Martini - Le sorprese del linguaggio di Gesù, Avvenire, 28 febbraio 2011

Sunwand

sabato 1 settembre 2012

Ricominciare


Ricominciare è come rinascere,
è rivedere il sole in un mondo di libertà,
è credere che la vita
si rianima davanti agli occhi tuoi
senza oscurità;
è sapere che ancora tutto puoi sperare.

Ricominciare è come rinascere,
dall'ombra di un passato che ormai non conta più,
è ritornare semplici cercando nelle piccole cose
la felicità...
è costruire ogni attimo il tuo domani.

Ricominciare è come dire ancora sì alla vita,
per poi liberarsi e volare
verso orizzonti senza confini,
dove il pensiero non ha paura
e vedere la tua casa
diventare grande come il mondo.

Ricominciare è credere all'amore
e sentire che anche nel dolore
l'anima può cantare e non fermarsi mai.

Gen Rosso
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...