Tanti anni fa una ragazzina si avviò, armata di sedia, al
davanzale della sua finestra.
Era un periodo dove il suo cuore, avvolto nell’oscurità
delle tenenbre, era colmo di tristezza e di solitudine. Almeno questo a lei
sembrava. In realtà aveva amiche, compagne di scuola, cugini con cui
divertirsi, parenti e genitori che le volevano bene.
Ma lei pensava “Sono un peso”, “Sono inutile”, “Non mi vuole
nessuno”, “Che vita mi aspetta davanti?”…
E intanto, appoggiata la sedia sotto la finestra, ci salì.
“Se lo faccio libero da un peso anche i miei genitori.
Tutti staranno meglio senza di me!”
Poi, smise di guardare giù. Si voltò e osservò la sua camera, scendendo dalla sedia.
“Ma veramente i miei genitori starebbero meglio?” E si
immaginò sua mamma straziata dal dolore.
“Oddio, non posso farlo!”
“Non voglio far soffrire i miei anche se io sto davvero
male…anche se io mi sento sola e…”
E poi, pensando capì.
“Sola: davvero o questa cosa la vedo solo io? È davvero
così? E se fossi io ad essere avvolta in una coltre nera che non mi permette di
vedere bene quello che ho attorno di più bello?
Sono in un tunnel di cui non vedo la fine: prima o poi,
avanzando, guadagnerò l’uscita…”
Quella ragazzina ero io.
Un giorno, una settimana, mesi o un anno, non importa
quanto. È necessario fare uno sforzo e guardarsi bene intorno e se nulla c’è di
bello a cui aggrapparsi, aspettare perché non è vero, perché in realtà sei solo
tu che non lo vedi ma, fidati, c’è! Devi sforzarti ad oltrepassare indenne la nebbia, a
guadagnare l’uscita, ad andare avanti. Perché poi, tutto passa, perché tutte le
ferite guariscono se si smette di pensare a se stessi!
Già. Sono convinta di questo, che le persone
che si suicidano (e qui tutti mi accuseranno per quello che sto per dire) sono
persone egoiste.
Non vedono o non pensano a chi hanno accanto, alla propria famiglia, agli amici, a chi
dovrà occuparsi del loro corpo, a chi li dovrà raccogliere, a chi li perderà.
Mentono a se stessi senza rendersene conto.
Fidatevi: la coltre nera di cui parlavo prima è una pura nube di egoismo; il problema è che non ti accorgi di questa cosa. Non la vedi.
Fidatevi: la coltre nera di cui parlavo prima è una pura nube di egoismo; il problema è che non ti accorgi di questa cosa. Non la vedi.
Quindi?
Il mio consiglio è ASPETTARE e AVER FIDUCIA. Tutto passa. Davvero.
Il mio consiglio è ASPETTARE e AVER FIDUCIA. Tutto passa. Davvero.
Già qualche giorno dopo quella ragazzina
capì che i suoi genitori non avrebbero potuto stare (inspiegabilmente) senza di
lei, dopo qualche settimana si accorse di avere delle amiche e dopo qualche
mese si rese conto che il mondo nel quale viveva, in fondo era un bel posto e imparò, dopo qualche anno, a vedere la bellezza e la meraviglia attorno a se, imparò a vedere la luce fuori da quella orribile coltre nera.
Dopo qualche anno, ormai dimentica di
quel pomeriggio davanti la finestra e ormai così allenata nel cercare e nel
gioire per le cose belle (sempre con qualche alto e basso, come ogni personaJ ) sentì, finalmente, "qualcuno" che da tempo la chiamava, che le
parlava, che l’amava. La consapevolezza delle cose attorno a se si era affinata e ricordandosi di quel giorno capì che un "amico" gli aveva messo una mano sulla spalla, che l'aveva fatta voltare, guardando dietro di se cosa lasciava e cosa causava. Un amico, un compagno di viaggio seduto accanto a ciascuno di noi: peccato che tanti, molti, non se ne accorgono o preferiscono non vederlo o non sentirlo.
Lui mi ha cambiato la vita.
Sunwand
Lui mi ha cambiato la vita.
Sunwand