In un deserto aspro e roccioso vivevano due eremiti. Avevano
trovato due grotte che si spalancavano vicine, una di fronte all’altra.
Dopo anni di preghiere e feroci mortificazioni, uno dei due
eremiti era convinto di essere arrivato alla perfezione.
L’altro era un uomo altrettanto pio, ma anche buono e
indulgente. Si fermava a conversare con i rari pellegrini, confortava e
ospitava coloro che si erano persi e coloro che fuggivano. “Tutto tempo
sottratto alla meditazione e alla preghiera” pensava il primo eremita che
disapprovava le frequenti, anche se minuscole, mancanze dell’altro.
Per fargli capire in modo visibile quanto fosse lontano
dalla santità, decise di posare una pietra all’imboccatura della propria grotta
ogni volta che l’altro commetteva una colpa.
Dopo qualche mese davanti alla grotta c’era un muro di
pietre grigio e soffocante. E lui era murato dentro.
Talvolta intorno al cuore costruiamo dei muri, con le
piccole pietre quotidiane dei risentimenti, le ripicche, i silenzi, le
questioni irrisolte, le imbronciature.
Il nostro compito più importante è impedire che si formino
muri intorno al nostro cuore. E soprattutto cercare di non diventare” una
pietra in più nei muri degli altri.
Bruno Ferrero - " A volte basta un raggio di sole. Piccole storie per l'anima"
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