mercoledì 27 febbraio 2013

Vola da me



Amore,
vola da me
con l'aeroplano di carta
della mia fantasia,
con l'ingegno del tuo sentimento.
Vedrai fiorire terre piene di magia
e io sarò la chioma d'albero più alta
per darti frescura e riparo.
Fa' delle due braccia
due ali d'angelo
e porta anche a me un po' di pace
e il giocattolo del sogno.
Ma prima di dirmi qualcosa
guarda il genio in fiore
del mio cuore.

Alda Merini

sabato 23 febbraio 2013

Io ti chiesi perché


Io ti chiesi perché i tuoi occhi
si soffermano nei miei
come una casta stella del cielo
in un oscuro flutto.

Mi hai guardato a lungo
come si saggia un bimbo con lo sguardo,
mi hai detto poi, con gentilezza:
ti voglio bene, perché sei tanto triste.

Hermann Hesse - Poesie Romantiche

martedì 19 febbraio 2013

...la tua vigliaccheria



La verità è sempre quella,
la cattiveria degli uomini
che ti abbassa
e ti costruisce un santuario di odio
dietro la porta socchiusa.
Ma l'amore della povera gente
brilla più di una qualsiasi filosofia.
Un povero ti dà tutto
e non ti rinfaccia mai la tua vigliaccheria.

Alda Merini - Terra d'amore

domenica 17 febbraio 2013

Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe


Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni.

Però ciò che è importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno.

Dietro ogni linea di arrivo c'è una linea di partenza.
Dietro ogni successo c'è un'altra delusione.

Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite…
insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.

Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c'è in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.

Quando a causa degli anni
non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Però non trattenerti mai!

Madre Teresa di Calcutta

mercoledì 13 febbraio 2013

"Il cuore della Chiesa non è dove si progetta, si amministra, si governa, ma è dove si prega"


Oggi, sala Nervi, penultima udienza generale del pontificato di Benedetto XVI.

fonte: Ansa
"Ho sentito quasi fisicamente in questi giorni per me non facili l'amore" che mi portate. "Continuate a pregare per me, per la chiesa per il futuro papa, il signore ci guiderà". Così, parlando a braccio, il Papa ha concluso un breve discorso prima dell'udienza, in cui ha ricordato che lascerà il pontificato.
...
"Come sapete, ho deciso di rinunciare al ministero che il Signore mi ha affidato il 19 aprile 2005", ha affermato Benedetto XVI all'inizio dell'udienza generale, subito interrotto dall'applauso dei presenti. "Ho fatto questo - ha proseguito - in piena libertà per il bene della Chiesa, dopo aver pregato a lungo ed aver esaminato davanti a Dio la mia coscienza, ben consapevole della gravità di tale atto, ma altrettanto consapevole di non essere più in grado di svolgere il ministero petrino con quella forza che esso richiede". "Mi sostiene e mi illumina - ha detto ancora il Papa - la certezza che la Chiesa è di Cristo, il Quale non le farà mai mancare la sua guida e la sua cura". "Ringrazio tutti - ha aggiunto - per l'amore con cui mi avete accompagnato. Continuate a pregare per il Papa e per la Chiesa".
...
"Convertirsi significa non chiudersi nella ricerca del proprio successo, del proprio prestigio della propria posizione, ma far sì che ogni giorno, nelle piccole cose" la "verità" e l'amore "diventino la cosa più importante, grazie". Con queste parole il Papa ha concluso la sua catechesi in udienza generale.

Giovanna Chirri

Il Papa che ha rinunciato, primo dopo secoli, non è fuggito, né davanti a strane manovre né davanti alle responsabilità, spiega l'Osservatore romano, ricordando che da teologo, vescovo, cardinale e Papa Joseph Ratzinger ha sempre agito "controcorrente" e per annunciare Gesù alle persone. "Ha preso questa decisione - ha sottolineato dal canto suo il portavoce vaticano Federico Lombardi - con umiltà, coraggio e saggezza nel valutare la propria situazione davanti a Dio, questo è uno dei messaggi del suo gesto che è parlante non solo per la Chiesa, ma per ogni persona".

Vie nuove
La migliore e più trasparente comprensione della Chiesa di Benedetto  XVI avviene nel momento di massimo stupore e sconcerto dei più: quando il Papa ha deciso di lasciare il pontificato e ritirarsi a pregare. La sua ponderata e libera decisione — come accade per tutte quelle che aprono vie nuove nella storia — oggetto di attenzione e commenti appassionati e vari nel mondo intero, sigilla la coerenza tra dottrina e pratica cristiana dell’attuale Pontefice. La Chiesa di Benedetto XVI è una Chiesa della fede cristiana. Non fede generica né astratta o ideologica, ma in una persona concreta e storica, Gesù di Nazaret, che si decide di seguire liberamente. Egli resta la sintesi perfetta dell’amore di Dio per l’uomo che i credenti devono tradurre nell’amore reale, concreto per il prossimo. Questa direttrice spiega Ratzinger nella sua continuità di pensiero e azione: come teologo, vescovo, cardinale e Papa.
È stato una sorpresa alla sua elezione quando ispirandosi al padre del monachesimo in occidente, scelse il nome di Benedetto per rilanciare l’attualità della sua regola di vita incentrata sul principio che nulla deve essere anteposto a Cristo. Da Papa, Ratzinger ha sempre diffuso e incoraggiato questa regola come riferimento primario di ogni cristiano a ogni livello di responsabilità. E alla luce di questa norma egli si era definito da subito dopo l’elezione un umile operaio nella vigna del Signore.
Benedetto XVI sorprese ancora con la sua prima enciclica dedicata all’amore di Dio, considerato con l’amore per il prossimo il distintivo di quanti credono al vangelo.
Tante altre sono state le sorprese dell’agire controcorrente di questo Pontefice fino all’ultima: uscire di scena con sconcertante dignità e naturalezza, cosciente che la barca di Pietro è guidata anzitutto dallo Spirito di Dio. Da maestro della fede è così passato a testimone della credibilità delle promesse di Dio al quale merita dedicare la vita intera.
L’eredità di Benedetto XVI è grande già ora. Ma decantata nel tempo, apparirà ancora più preziosa e compresa di quanto non lo sia stata finora. Cercare di spiegarla buttandola nel mezzo di oscure manovre da cui difendersi, sarebbe far torto alla trasparenza intellettuale del Papa. Come non coglie il segnale alto del suo gesto chi pensa alla sua rinuncia come a un’evasione dalla responsabilità.
I momenti difficili della Chiesa che non sono mancati neppure nei suoi otto anni di pontificato, li ha affrontati e superati con pieno affidamento a Dio e avviando a soluzione questioni annose ricevute in eredità.
La rinuncia di Benedetto XVI avviene nell’Anno della fede e nel cinquantesimo anniversario dell’inizio del concilio Vaticano II. Non è una casuale coincidenza, ma un segno dei tempi, che il Pontefice ha letto per il bene della Chiesa. Joseph Ratzinger, da giovane teologo ha dato molto alla riuscita del concilio contribuendo a elaborare importanti testi della storica assise. In seguito si è adoperato in ogni modo per ricomporre i conflitti accesi intorno all’interpretazione dell’evento conciliare, prospettando da Papa la via della riforma della Chiesa. Il concilio non ha inteso cambiare la fede cristiana ma ripensarla in un linguaggio aggiornato e comprensibile nel mondo di oggi. Papa Benedetto lo ha fatto con tolleranza, semplicità e coerenza ricorrendo perfino alle tecniche di comunicazione più innovative pur di annunciare Gesù Cristo a tutti — si pensi al Cortile dei gentili — e in particolare alle nuove generazioni. Ha avuto a cuore il futuro della fede cristiana sulla terra e per questo ha creduto necessario fare un passo che cambierà molte cose.
c.d.c.

domenica 10 febbraio 2013

Parlaci della Gioia e del Dolore



Quanto più a fondo vi scava il dolore, tanta più gioia potrete contenere.
La coppa che contiene il vostro vino non è forse la stessa bruciata nel forno del vasaio?
E il liuto che rasserena il vostro spirito non è forse lo stesso legno scavato dal
coltello?
Quando siete felici, guardate nel fondo del vostro cuore e scoprirete che è proprio ciò che vi ha dato dolore a darvi ora gioia.
E quando siete tristi, guardate ancora nel vostro cuore e saprete di piangere per ciò che ieri è stato il
vostro godimento.

Originale:

The deeper that sorrow carves into your being, the more joy you can contain.
Is not the cup that holds your wine the very cup that was burned in the potter's oven?
And is not the lute that soothes your spirit, the very wood that was hollowed with knives?
When you are joyous, look deep into your heart and you shall find it is only that which has given you sorrow that is giving you joy.
When you are sorrowful look again in your heart, and you shall see that in truth you are weeping for that which has been your delight.

Kahlil Gibran - Il Profeta

sabato 9 febbraio 2013

Le miniere d'oro


"A test of a people is how it behaves toward the old. It is easy to love children. Even tyrants and dictators make a point of being fond of children. But the affection and care for the old, the incurable, the helpless are the true gold mines of a culture."

"Un' analisi per un popolo è come si comporta verso il vecchio. E 'facile amare i bambini. Anche i tiranni e dittatori sottolineano di essere amanti dei bambini. Ma l'affetto e la cura verso gli anziani, l'incurabile, gli indifesi sono le vere miniere d'oro di una cultura."

Abraham Joshua Heschel

sabato 2 febbraio 2013

Uno di noi

Raccolta firme UNO DI NOI
Domani 03/02/2013: 35° Giornata per la Vita.

Nella mia parrocchia e in quelle vicine (e spero anche in altre), inizia da domani una particolare raccolta firme.

Di che si tratta?

UNO DI NOI, campagna per una raccolta firme con lo scopo di chiedere alla Commissione europea "cioè al “governo” della Ue, che il riconoscimento del bambino concepito e non ancora nato sia sancito da un esplicito atto legislativo".

"L’embrione umano merita il rispetto della sua dignità e integrità.
Lo afferma una recente sentenza della Corte europea di Giustizia dove definisce l’embrione umano come l’inizio dello sviluppo dell’essere umano.
Cioè l’embrione, fin dal momento del concepimento, è titolare di tutti i diritti che spettano all’adulto.
A cominciare da quello alla vita. Ogni essere umano, anche prima della nascita è una “persona”."

Lo scopo è rendere legge i contenuti di questa sentenza.

Raccolta firme UNO DI NOI - spiegazione
Qualsiasi chiacchiera qui sarebbe fuori luogo ed è per questo che vi rimando ai rispettivi siti.

Raccolta firme UNO DI NOI - depliant

Raccolta firme UNO DI NOI - depliant
Raccolta firme UNO DI NOI - modulo di adesione
STEP BY STEP

Vai su questo sito:

Clicca su Materiali:
scaricali, stampali e inizia la tua raccolta firme.

Per firmare ricorda che vi è la possibilità di farlo online oltreché cartaceo:
basta cliccare su Aderisci.

Una volta compilato il modulo (ricordiamoci che i documenti accettati sono solo C.I. e passaporto - non patente), inviali alla sede del comitato italiano:

c/o MOVIMENTO PER LA VITA ITALIANO
L.Tevere dei Vallati 2,
00186 ROME
(Italy)

Per ulteriori informazioni si può
chiamare il numero:
+39.06.6830.1121
mandare un fax:
fax +39.06.686.5725
mandare una mail a:
info@oneofus.eu


Curiosare nel sito:

Aderire è un imperativo!

Sunwand
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