domenica 30 dicembre 2012

Svelami il perché



Amorevole nostra madre terra,
sì nobile, grande e bella,
te che generi meravigliosi fiori e stupende creature
dal tuo grembo, con sudore e fatica
traggono linfa per la vita.

Svelami il perché
da ogni logica rifuggi,
amorevole ci coccoli
poi senza rimpianti ci distruggi?

Dal primo vagito
abbiam tanto penato
e tanto gioito,
entro il tuo corpo ci spegni
senza un grido.

Dalle nostre ceneri ne vuoi ricreare di più belli?
Vuoi rinnovare le vetrine del creato?
Dimmi tu: forse nel pianeta blu
la vita e la morte son facce dello stesso dado?

Dio mio!
Par disumana la tua legge:
ieri hai seminato in un tripudio di luci
oggi hai visto, ammirato, amato,
lo splendore del tuo Eden,
stasera ogni cosa recidi del creato.

Siam la tua immagine, un soffio del Tuo io,
eppur oscuro resta il tuo misterioso progetto
che può essere solo perfetto.
Ma già lo sappiamo…,
solo in Te fidenti dobbiamo.

mercoledì 26 dicembre 2012

Scrivo da una cella senza finestre



Nel giorno del protomartire della Chiesa vorrei ricordare la difficoltà dei cristiani di oggi.

Se mi convertissi sarei libera, preferisco morire cristiana.

"Mi chiamo Asia Noreen Bibi. Scrivo agli uomini e alle donne di buona volontà dalla mia cella senza finestre, nel modulo di isolamen­to della prigione di Sheikhupura, in Pakistan, e non so se leggerete mai questa lettera. Sono rinchiusa qui dal giugno del 2009. Sono stata con­dannata a morte mediante impiccagione per blasfemia contro il profe­ta Maometto.

Dio sa che è una sentenza ingiusta e che il mio unico delitto  in questo mio grande Paese che amo tanto, è di essere cattolica. Non so se queste parole usciranno da questa prigione. Se il Signore miseri­cordioso vuole che ciò avvenga, chiedo agli spagnoli (il 15 dicembre, il marito di Asia ritirerà a Madrid il premio dell’associazione HazteOir, n­dr ) di pregare per me e intercedere presso il presidente del mio bellissi­mo Paese affinché io possa recuperare la libertà e tornare dalla mia fa­miglia che mi manca tanto. Sono sposata con un uomo buono che si chiama Ashiq Masih. Abbia­mo cinque figli, benedizione del cielo: un maschio, Imran, e quattro ra­gazze, Nasima, Isha, Sidra e la piccola Isham. Voglio soltanto tornare da loro, vedere il loro sorriso e riportare la serenità. Stanno soffrendo a cau­sa mia, perché sanno che sono in prigione senza giustizia. E temono per la mia vita. Un giudice, l’onorevole Naveed Iqbal, un giorno è entrato nel­la mia cella e, dopo avermi condannata a una morte orribile, mi ha of­ferto la revoca della sentenza se mi fossi convertita all’islam. Io l’ho rin­graziato di cuore per la sua proposta, ma gli ho risposto con tutta one­stà che preferisco morire da cristiana che uscire dal carcere da musul­mana. «Sono stata condannata perché cristiana – gli ho detto –. Credo in Dio e nel suo grande amore. Se lei mi ha condannata a morte perché amo Dio, sarò orgogliosa di sacrificare la mia vita per Lui».

Due uomini giusti sono stati assassinati per aver chiesto per me giusti­zia e libertà. Il loro destino mi tormenta il cuore. Salman Taseer, gover­natore della mia regione, il Punjab, venne assassinato il 4 gennaio 2011 da un membro della sua scorta, semplicemente perché aveva chiesto al governo che fossi rilasciata e perché si era opposto alla legge sulla bla­sfemia in vigore in Pakistan. Due mesi dopo un ministro del governo na­zionale, Shahbaz Bhatti, cristiano come me, fu ucciso per lo stesso mo­tivo. Circondarono la sua auto e gli spararono con ferocia.

Mi chiedo quante altre persone debbano morire a causa della giustizia. Prego in ogni momento perché Dio misericordioso illumini il giudizio delle nostre autorità e le leggi ristabiliscano l’antica armonia che ha sempre regnato fra persone di differenti religioni nel mio grande Pae­se. Gesù, nostro Signore e Salvatore, ci ama come esseri liberi e credo che la libertà di coscienza sia uno dei tesori più preziosi che il nostro Creatore ci ha dato, un tesoro che dobbiamo proteggere. Ho provato u­na grande emozione quando ho saputo che il Santo Padre Benedetto XVI era intervenuto a mio favore. Dio mi permetta di vivere abbastan­za per andare in pellegrinaggio fino a Roma e, se possibile, ringraziarlo personalmente.

Penso alla mia famiglia, lo faccio in ogni momento. Vivo con il ricordo di mio marito e dei miei figli e chiedo a Dio misericordioso che mi per­metta di tornare da loro. Amico o amica a cui scrivo, non so se questa lettera ti giungerà mai. Ma se accadrà, ricordati che ci sono persone nel mondo che sono perseguitate a causa della loro fede e – se puoi – prega il Signore per noi e scrivi al presidente del Pakistan per chiedergli che mi faccia ritornare dai miei familiari. Se leggi questa lettera, è perché Dio lo avrà reso possibile. Lui, che è buono e giusto, ti colmi con la sua Grazia."

Asia Noreeen Bibi - Prigione di Sheikhupura, Pakistan​ - 8 dicembre 2012

fonte: Avvenire.it

venerdì 21 dicembre 2012

E’ successo qualcosa di straordinario



Un giorno il sindaco ci ha chiesto di partecipare ad un’azione, denominata “Agenda 2000”, nella quale erano impegnati tutti i gruppi della città nell'intento di capire come gestire l’inquinamento dell’ambiente o il risparmio dell’acqua… A me, in quanto sacerdote, affidano un gruppo misto che si occupa dell’inquinamento mentale e spirituale. 
Dopo qualche tempo ho chiesto al sindaco di fare lui una preghiera alla processione del Corpus Domini, proprio al centro della città. La processione si è fermata davanti al Comune e lui, con le sue parole, ha  affidato la città alla guida e alla protezione di Dio. In quel momento è sceso un  grande silenzio e una gioia immensa ha preso le persone, quando tutti, in piazza hanno cantato il Te Deum. 
E’ successo qualcosa di straordinario, di particolare. Si capiva che la religione, la fede ha a che fare con le case, le strade, la vita pubblica, la vita privata, con ciascuno di noi. E questo ci ha responsabilizzati tutti.

Wolfgang Schneck

giovedì 20 dicembre 2012

La chiamano guerra



Non vi sono”ma”,”se” o “però”
ma solo “perché”
nel cuore degli uomini
il tarlo della guerra si annidò?
La guerra flagello della terra,
strazio delle genti,
cancro delle umane menti.
Guerra, filo conduttore nella storia,
mostrami dov’è la tua vittoria!
Dopo aver infranto, ferito, straziato,
sconvolto, distrutto, violentato
nel sangue dell’uomo morto
cogli il tuo macabro raccolto.
Guerra, prediletta figlia dell’odio
nei secoli troppo spesso
prepotentemente, sei salita sul podio.
Povero piccolo uomo
che ti credi perfetto
espelli quel virus dall'intelletto.
Per amore di Gesù Bambino
non uccidere più tuo fratello, Caino.
Allora, invece dei caccia bombardieri,
colombe bianche solcheranno i cieli.
Sarà meraviglioso quel giorno
che tutti i popoli della terra
aborriranno per sempre la guerra
e sul cuore di ogni uomo, al fin sagace,
sarà marchiata a fuoco la parola
PACE.                                                               

martedì 18 dicembre 2012

Se


Se sai mantenere la calma
quando tutti attorno a te la stanno perdendo...
Se sai aver fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te
tenendo, però, nel giusto conto i loro dubbi...
Se sai aspettare senza stancarti di aspettare
o essendo calunniato non rispondere con calunnie
o essendo odiato non dare spazio all’odio
senza tuttavia sembrare troppo buono
né parlare troppo da saggio...
Se sai sognare senza fare dei sogni i tuoi padroni...
Se riesci a pensare senza fare dei pensieri il tuo fine...
Se sai incontrarti con il successo e la sconfitta
e trattare questi due impostori proprio allo stesso modo ...
Se riesci a sopportare di sentire la verità che tu hai detto
distorta da imbroglioni
che ne fanno una trappola per ingenui;
guardare le cose - per le quali hai dato la vita -
distrutte e umiliarti a ricostruirle...
Se sai fare un’unica pila delle tue vittorie
e rischiarla in un solo colpo a testa e croce
e perdere, e ricominciare di nuovo senza mai lasciarti sfuggire
una parola su quello che hai perso...
Se sai costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi polsi
a sorreggerti anche dopo molto tempo che non te li senti più
e così resistere quando in te non c’è più nulla
tranne la volontà che dice loro: “Resistete!”...
Se sai parlare con i disonesti senza perdere la tua onestà
passeggiare con i re senza perdere il comportamento normale...
Se non possono ferirti né i nemici né gli amici troppo premurosi...
Se per te contano tutti gli uomini, ma nessuno troppo...
Se riesci a riempire l’inesorabile minuto
dando valore ad ogni istante che passa...
tua è la Terra e tutto ciò che vi è in essa
e - quel che più conta - tu sarai un Uomo, figlio mio!

Rudyard Kipling (1865-1936)

lunedì 17 dicembre 2012

Il mio secolo non mi fa paura



Il mio secolo non mi fa paura,
il mio secolo pieno di miserie e di crudeltà...
il mio secolo coraggioso e eroico.
Non dirò mai che sono vissuto troppo presto
o troppo tardi.
Sono fiero di essere qui, con voi.
Amo il mio secolo che muore e rinasce
un secolo i cui ultimi giorni saranno belli:
il mio secolo splenderà un giorno
come i tuoi occhi.

Nazim Hikmet

venerdì 14 dicembre 2012

Vivere sani

Ma quante attività si possono fare riconvertendo gli oggetti!
Non tutte però si possono considerare utili, esteticamente belle ed effettivamente usabili.

De gustibus non est disputandum: ovviamente tutto dipende anche dai gusti di ciascuno di noi, dalla nostra sensibilità e capacità inventiva.

Sobbalzando qua e là tra le pagine, si vede come la voglia di creatività dilaga e l'interesse per
-il riuso,
-il riciclaggio e
-il vivere sano
incuriosisca e metta alla prova tantissime persone per creare, inventare e fare.

Oggi parliamo di
sensibilizzazione attraverso l'uso della grafica.

Qui di seguito troverete qualcosa che ho trovato in siti, blog e altre pagine.


http://consigliecobionews.blogspot.it/2012/08/ecologia-sensibilizziamo-con-le-immagini.html

http://consigliecobionews.blogspot.it/2012/10/e-tu-quale-combinazione-stai-adottando.html

http://consigliecobionews.blogspot.it/

http://www.ceat.gob.mx/?p=1345

http://love4globe.org/?page_id=3289

http://love4globe.org/?page_id=1758

http://love4globe.org/?page_id=1373

http://love4globe.org/?page_id=595
dal Web

http://pinterest.com/pin/129830401729367143/

http://pinterest.com/pin/129830401729012925/

http://pinterest.com/pin/129830401728876670/

http://pinterest.com/pin/129830401728418013/
http://pinterest.com/pin/129830401728417989/
http://pinterest.com/pin/129830401728417804/
http://upcycleart.com/category/infografica/
http://www.greenpeace.org/italy/Global/italy/report/2012/nucleare/Nuclear_stress_infografica.jpg
dal Web
http://consigliecobionews.blogspot.it/
http://consigliecobionews.blogspot.it/
http://www.ecf.com/press_release/5056/
Sunwand

mercoledì 12 dicembre 2012

Non smettere mai



Non smettere mai di correre verso un traguardo,
non smettere di essere te stesso,
lotta sempre per ciò che desideri.
Vivi per la tua vita,
ama chi ti ama e
aiuta quando puoi,
sogna sempre mete impossibili,
regalati in ogni istante attimi di vita eterna e
in tutto questo immenso vivere
racchiudi la magia dell’amore..

Madre Teresa di Calcutta

lunedì 10 dicembre 2012

...si attacchi alla croce



Chi non vede la meta del suo cammino, si attacchi alla croce ed essa lo porterà.

S. Agostino

domenica 9 dicembre 2012

Lasciare all'altro la libertà di essere se stesso



Amare significa lasciare all'altro la libertà di essere se stesso in ogni istante del proprio cammino insieme, ed esserne capaci implica aver raggiunto una maturità interiore tale da non temere neanche il venir meno dell’affetto o dell’interesse da parte dell’amato. Amare vuol dire desiderare la gioia del proprio amato senza porre alcuna condizione e senza aspettarsi nulla in cambio. L’amore è una qualità del proprio essere, se la si possiede, ne beneficia indistintamente chiunque ne venga a contatto, un amante, un amico, un figlio, uno sconosciuto. Si dovrebbe stare insieme soltanto perché si sta bene "con", e invece molto spesso si sta insieme perché si sta male "senza". Solo se hai sconfitto la paura della solitudine sarai capace di amare. Solo se ami la solitudine ogni momento vissuto con l’altro diventa una scelta d’amore.

Osho (1931 - 1990)

sabato 8 dicembre 2012

Non è forse vero che la vita è più importante del cibo e il corpo è più importante del vestito?



Perciò io vi dico: non preoccupatevi troppo del mangiare e del bere che vi servono per vivere, o dei vestiti che vi servono per coprirvi. Non è forse vero che la vita è più importante del cibo e il corpo è più importante del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: essi non seminano, non raccolgono e non mettono il raccolto nei granai. Eppure il Padre vostro che è in cielo li nutre! Ebbene, voi non valete forse più di loro?
E chi di voi con tutte le sue preoccupazioni può vivere un giorno più di quel che è stabilito?
Anche per i vestiti, perché vi preoccupate tanto? Guardate come crescono i fiori dei campi: non lavorano, non si fanno vestiti.  Eppure vi assicuro che nemmeno Salomone, con tutta la sua ricchezza, ha mai avuto un vestito così bello! Se dunque Dio rende così belli i fiori dei campi che oggi ci sono e il giorno dopo vengono bruciati, a maggior ragione procurerà un vestito a voi, gente di poca fede!
Dunque, non state a preoccuparvi troppo, dicendo: “Che cosa mangeremo?, che cosa berremo?, come ci vestiremo?”. Sono gli altri, quelli che non conoscono Dio, a cercare sempre tutte queste cose. Il Padre vostro che è in cielo sa che avete bisogno di tutte queste cose.

Vangelo di Matteo 6, 25-32

venerdì 7 dicembre 2012

Fine di un’epoca

Andrea Palladio, Villa Marcello Curti a Bertesina (Villa Gazzotti), 1542-1543

Fine. Fine di un’epoca.
Nonostante fosse necessario aver fatto quell'esame  i prof hanno sempre accettato di farci dare il loro senza registrarlo. Ma quell'esame, io e la mia compagna di lavoro, proprio non riuscivamo a darlo.

Secondo anno. Disegno II. Dopo avere accuratamente evitato di farci avvicinare ad autocad il primo anno di università, il secondo è partito direttamente con lezioni di 3d con 3DStudio, programma attraverso il quale avremmo dovuto realizzare il modello del caso studio assegnatoci, così da descriverlo con analisi geometriche e render. È ovvio dire che quell'esame, quell'anno  su una novantina di persone, lo diedero meno di quante sono le dita di due mani.

Man mano, gli anni successivi, qualcuno riusciva a portarlo avanti, spesso con qualche altro esame impegnativo lasciato indietro. Noi, dopo esserci messe più volte al lavoro, a più riprese, per non lasciare indietro nulla, siamo riuscite a darlo solo una settimana fa, al quinto anno. È stato un parto? Quasi! Questo a causa dei problemi inerenti il rilevo disegnato a mano nel ’68, la creazione del modello con tutte le modanature, i capitelli, la comprensione delle travi che sorreggono il tetto, i settaggi per i render, ecc..

Alla fine il nostro bimbo è nato! Villa Gazzotti (o Marcello Curti) del Palladio, ha preso vita nelle nostre tavole!

Quinto anno: è l’anno in cui si inizia il laboratorio di Sintesi Finale che ti porta alla laurea. Importante, quindi, è scegliere quale si voglia fare. Alcuni hanno inizio nel primo semestre, altri nel secondo. Funziona così: scegli il laboratorio che più ti interessa, viene stilata una graduatoria in base all’anno di corso, alla media e all’aver fatto o no il tirocinio: i primi 15 circa entrano gli altri rimangono fuori e provano ad iscriversi ad un altro laboratorio. Il punto però è che per iscriversi ad un qualsiasi laboratorio, solo da quest’anno, bisogna aver dato tutti gli esami.
A settembre, proprio per questa ragione, non ho potuto iniziare (avrei voluto iscrivermi a Restauro) e, così, inizierò a febbraio con qualcos’altro che non voglio fare. Vabbè.
Inoltre, mentre eravamo prese dalla preparazione per questo esame, ci siamo divise tra le altre lezioni e il tirocinio.
Il 27 novembre ho finito il tirocinio e il 28 abbiamo dato l’esame.

Si chiude un’epoca. Perché sono in pari, perché ho tutte le carte in regola per i laboratori di Sintesi, perché finalmente, vedo la luce fuori dal tetro tunnel universitario.
In effetti sono speranzosa, anche se…Il tirocinio deve essere ancora convalidato e la mia tutor didattica temporeggia e la scadenza per presentarlo è vicina e, inoltre, gli esami dati senza Disegno II devono ancora essere registrati.

Intanto incrocio le dita e, mentre preparo altri esami, soppeso a quale laboratorio iscrivermi.

Sunwand

P.S. Se qualcuno ha bisogno di materiali o informazioni sulla villa mi può contattare (fangoestelle.sunwand@gmail.com)

giovedì 6 dicembre 2012

Il sapore di un tempo che è stato



E dopo questo periodo altalenante, presa dal tirocinio e dall'unico esame rimasto indietro, che mi ha bloccato la registrazione di tanti altri esami, ritorno alla solita vita, al solito tram tram, sempre di corsa. Eppure eccomi qua, in un momento libero, in un momento in cui ho deciso (e ho potuto) staccare la spina alle solite cose, sedermi al tavolo in cucina, ritornare davanti al computer (eh, in effetti non ho staccato la spina al computer: ci passo davanti più ore di quelle che uso per dormire) e, finalmente, ritornare a scrivere.

Scrivere. Mi manca scrivere! Non che mi manchi tanto il battere qua e là i tasti di una nera tastiera: quello che mi manca è lo scrivere a mano. Mi manca prendere un foglio bianco, una penna idonea alla grammatura e tessitura del foglio (ad esempio, se grosso e fibroso, preferisco una penna a gel o, se normale, una classica Bic con tratto scorrevole e ben nero oppure, se il foglio è sottile adoro le bp-s matic fine) e trovarmi sola con loro scrivendo ogni cosa mi possa dettare la mia testa o il mio cuore, in base alle circostanze.

Quanto è curativo scrivere!

Eppure spesso finisco penne a forza di scarabocchiare parole: la fregatura è che avviene con il frenetico prendere appunti all’università. È da molto che io, la penna e il foglio non ci ritroviamo da soli, è da molto che non copro pagine bianche di frasi, di pensieri, che non le uso per raccontarmi, per sfogarmi, per capirmi mentre rileggo quei fogli.

Un tempo quante lettere scrivevo a mano, incurante del fatto che amiche e amici si parlassero per mail, chat o che a loro bastassero dei semplici sms!
Fino a qualche anno fa io e Luca ci scambiavamo lettere, magari ogni tanto; fino a qualche anno fa avevo un’amica di penna dove, arrivata per posta una sua lettera o cartolina, subito correvo a risponderle: ora più nulla e, oltre a questo, quando ci provo, non riesco più a farle belle come un tempo. Perché?!

Mi piace prefigurare il layout ancora prima di scrivere, mi piace comporre pensieri per ogni occasione, mi piace disegnare liberamente sulla carta, mi piacciono, in generale, quelle cose artigianali, fatte a mano, che hanno il sapore di un tempo che è stato. Forse è per questo che, dopo aver scoperto in centro un negozietto meraviglioso, mi sono fatta catturare da un libro di calligrafia, da un cofanetto con stecche di ceralacca, inchiostri e un sigillo su cui ho inserito la lettera D. Eppure, da allora poco ho fatto, poco mi sono esercitata, poco ho imparato di calligrafia e poco tempo ho avuto a disposizione.

Eppure non mi arrendo al fatto che siamo tutti ormai portati a non fermarci, a non pensare ma a fare e andare avanti, a correre dividendoci a fatica tra lavoro e casa, ufficio e affetti; eppure, nonostante mi dicano che chi farà il mio lavoro, vivrà per il lavoro, non desisto dalla voglia di dedicarmi alle tante mie passioni e hobbies, a dedicarmi a tutte quelle variegate piccole attività che mi arricchisco, che mi fanno sentire bene, che mi regalano frammenti di sogni nella realtà.

Come solo una penna e un foglio possono fare. 

Sunwand
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