mercoledì 16 gennaio 2013

Figli della mia antica madre, cavalieri delle onde...



Figli della mia antica madre, cavalieri delle onde,
quante volte avete veleggiato nei miei sogni. E adesso approdate al mio risveglio, che è il mio sogno più profondo.
Sono pronto a partire, e a vele spiegate il mio desiderio aspetta il vento.
Ancora una volta respirerò quest'aria calma e ancora una volta volgerò indietro il mio sguardo d'amore.
E allora sarò tra voi, navigante tra i naviganti.
E tu, vasto mare, materno e insonne,
Unica pace e libertà per il torrente e il fiume,
In questa piana la corrente traccerà solo un'altra svolta, avrà solo un altro mormorio.
E allora io verrò a te, goccia infinita in sconfinato oceano.


Originale:

Sons of my ancient mother, you riders of the tides,
How often have you sailed in my dreams. And now you come in my awakening, which is my deeper dream.
Ready am I to go, and my eagerness with sails full set awaits the wind.
Only another breath will I breathe in this still air, only another loving look cast backward,
And then I shall stand among you, a seafarer among seafarers.
And you, vast sea, sleepless mother,
Who alone are peace and freedom to the river and the stream,
Only another winding will this stream make, only another murmur in this glade,
And then shall I come to you, a boundless drop to a boundless ocean.

Kahlil Gibran, "Il profeta", Oscar Classici Moderni Mondadori, pag.4-5

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