E così è la vita.
Si nasce e si muore.
Ma cos'è la morte?
Quella che vediamo davanti a noi?
Quella che porta via dal nostro affetto
il nostro nonno, la nostra zia, il nostro amico?
Così breve la vita così lunga la morte.
Ma l'atto di fede è più forte della morte,
è il suo antidoto, è l'estensione della vita.
Solo un atto di fede? Non credo.
È più ragionevole credere che non credere
e la scienza ce lo dimostra.
Ogni cosa che esiste ha una logica coerente,
ogni logica ha una mente e un autore
del caos non è né amica né parente.
Eppure si muore.
Forse morte non è
ciò che noi intendiamo.
Muore chi crede nella morte,
muore chi non raggiunge la casa del Padre,
muore chi non ama e non perdona.
Non è la cassa la nostra fine,
non è il tombino del cimitero,
ma le braccia del Padre Nostro.
E ora, cos'è la vita?
È una partenza, un viaggio,
un arrivo, una nuova casa.
La partenza: nasciamo,
il viaggio: la vita sensibile,
l'arrivo: il passaggio dalla porta di casa.
La nuova casa: la vita perfetta.
Ma non tutti ci arrivano:
c'è chi si perde nel viaggio.
A Giuseppina, mia zia, serva dei servi di Cristo:
il Signore ha visto le tue opere e ti ha voluto con sé perché potessi servirlo come hai fatto con tutti noi.
Continuerai così, con il tuo lavoro che ami tanto.
Un abbraccio e a presto,
nella casa del Padre.
Sunwand
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