In città un grande condominio di 7 piani era in fiamme.
Scattato l'allarme, quasi tutti gli inquilini si precipitano fuori dagli appartamenti per mettersi in salvo dal fuoco e dal fumo. Quelli dei primi piani, senza eccessivo pericolo, si erano buttati precipitosamente dalle finestre, dopo aver tentato di salvare anche qualche suppellettile.
Le sirene, le scale, i getti d'acqua dei vigili del fuoco davano all'incendio un tono di tragedia. Ma fra tanto baccano, ecco che al quarto piano, improvvisamente, si nota l'agitazione di due piccole braccia e le grida tenui di una voce interrotta dal pianto. Si tratta di Luca, un bambino di 6 anni, rimasto intrappolato al 4° piano, fra le fiamme e il fumo.
Spostare le scale dei pompieri collocate nell'altro lato dell'edificio non era possibile. Ancora pochi secondi, e Luca sarebbe rimasto ingoiato per sempre.
Subito i soccorritori avevano fatto ressa sotto l'alta finestra, gridando e incoraggiando il bambino. Ma le sue grida disperate aumentavano.
Ad un tratto sopraggiunge il papà del bambino. Con tutta la voce e la sicurezza dell'amore, fa sentire la sua presenza e gli ordina: "Luca, buttati, sono papà!".
Ma Luca, sempre più immerso nel fumo, risponde: "Papà, non ti vedo!".
E il papà: "Non importa! Buttati! Ti vedo io!".
E Luca, fidatosi della parola di papà, si lanciò fra le sue braccia del padre e di altri soccorritori, e fu salvo.
Nel mistero della vita, della Parola, e nell'Eucaristia stessa, forse ti verrà da gridare: "Signore, non ti vedo". Ma ti sentirai rispondere: "Non importa! Buttati! Ti vedo io. Ci sono io!"
Buon Corpus Domini!
bellissima! mi sa che te la ruberò!
RispondiEliminaveramente bella!!