Marika, 20, with newborn baby in Faizabad hospital. Badakhshan Province. Photo by Paula Bronstein, Getty Images |
«La gente in quella parte del mondo è abituata alla morte e alla violenza» affermò. «E se dite loro: "Ci spiace che tuo padre sia morto, ma è morto da martire perché l'Afghanistan potesse essere libero", e se offrite loro compensazione e onore per il sacrificio che hanno fatto, credo che la gente ci sosterrebbe, anche adesso. Ma la cosa peggiore è quella che stiamo facendo: ignorare le vittime. Chiamarli "danno collaterale" e non cercare nemmeno di contare il numero dei morti. Perché ignorarli significa negare che siano mai esistiti, e nel mondo islamico non c'è insulto peggiore. Per questo non saremo mai perdonati.»
Greg Mortenson e David Oliver Relin - Tre tazze di tè
Central Asia Institute
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