È passato solo un mese da quando sono rientrata dalla montagna. Solo un mese e ho già voglia di ritornarci. La montagna con il suo cielo notturno ricamato da miliardi di stelle, la montagna con i suoi impetuosi torrenti e azzurri laghi, la montagna con i suoi ricchi prati e boschi, la montagna con le sue imponenti cime. La montagna.
È strano come tutto quel camminare e faticare per giorni mi faccia tornare a casa rilassata, rinfrancata, rigenerata.
A dispetto del mare. Non che detesti il mare ma la confusione, la calura estiva, l'immobilismo della tintarella mi da un senso di nausea e spossatezza.
L'aria, l'acqua, la terra con cui sei a contatto diventano lo stagno che salda e riunisce il corpo con l'anima. Invece ora, mentre esco dall'ufficio per andare a pranzo e fare due passi, vengo inondata dal fumo dello scarico delle auto e dalla puzza dei canali di aspirazione del ristorante del centro commerciale.
Passerà un anno prima che ritorni lassù. Anzi, chissà se il prossimo anno avrò la disponibilità economica e lavorativa per ritornarci.
E oggi va così, oggi sono nostalgica.
Dov'era? Eccolo quel taccuino nero con il nostro diario di viaggio, le spese, la lista delle cose da non dimenticarsi. Lo sfoglio e ripenso a quei giorni poi non così lontani, quei giorni di tuta e scarponi, di a letto presto e dormite di 10-11 ore, di escursioni e meraviglie naturali, di funghi raccolti e pasti infiniti.
E mi chiedo, come si fa a non innamorarsi di quelle cime?
Sunwand
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