L'Angelo della Morte bussò un giorno alla casa di un uomo.
"Accomodati pure" disse l'uomo. "Ti
aspettavo".
"Non sono venuto per fare due chiacchiere "disse
l'Angelo, "ma per prenderti la vita".
"E che altro potresti prendermi?"
"Non so. Ma tutti, quando giungo io, vorrebbero che io
prendessi qualsiasi cosa, ma non la vita. Sapessi quali offerte mi
fanno!".
"Non io. Non ho nulla da darti. Le gioie che mi sono
state donate le ho godute. Mi sono divertito, ma senza fare del divertimento lo
scopo della mia vita. Gli affanni, li ho affidati al vento. I problemi, i
dubbi, le inquietudini li ho affidati alla provvidenza. Ho utilizzato i beni
terreni solo per quanto mi erano necessari, rinunciando al superfluo. Il
sorriso, l'ho regalato a quanti me lo chiedevano. Il mio cuore a quanti ho
amato e mi hanno amato. La mia anima l'ho affidata a Dio. Prenditi dunque la
mia vita, perché non ho altro da offrirti".
L'Angelo della Morte sollevò l'uomo fra le sue braccia e lo
trovò leggero come una piuma. All'uomo la stretta dell'Angelo parve
tenerissima. E il Signore spalancò le porte del Paradiso perché stava per
entrarvi un santo...
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