Alphonse
Mucha: modernista e visionario. Lo scorso anno, a novembre, è stata realizzata la prima grande esposizione delle opere di Mucha
in Italia, in occasione del centocinquantesimo anniversario della
nascita dell’artista. L’esposizione è stata promossa dall’Associazione Forte di Bard
in collaborazione con la Fondazione Mucha ed è a cura di Tomoko Sato, unica
studiosa ufficiale della collezione per la Fondazione Mucha.
Alphonse
Mucha (1860-1939), artista ceco, è stato uno dei rappresentanti più
significativi dell’Art Nouveau. Il suo stile lo rende “fautore” di un nuovo
linguaggio comunicativo, di un’arte visiva innovatrice e potente: le immagini
femminili dei suoi poster, fortemente sensuali e cariche di erotismo, entro
composizioni grafiche ben precise arrivano e spopolano in tutti i ceti e gli
ambienti della società dell’epoca e, tutt’ora, alla vista degli odiernissimi
manifesti pubblicitari è possibile scorgere il gene artistico di Mucha. Lo
“Stile Mucha” lo ha reso unico, riconoscibile, modernista appunto, eterno
simbolo dell’Art Nouveau.
Fondamenti
dell’arte di Alphonse Mucha sono il grande idealismo, l’amore e il fortissimo
attaccamento per la sua patria. Sognava uno Stato slavo libero, libero dagli
Asburgo, libero dal colonialismo sfruttatore dei governi stranieri e
soprattutto libero di prendere forze, energie e solidarietà da sé stesso, dalle
proprie tradizioni e dalla propria identità. Ecco il Mucha visionario che
realizza l’opera più significativa: “L’Epopea Slava”.
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